21 maggio 2018

Nella splendida sede dell’UNIONE FIDUCIARIA in Palazzo Majnoni d’Intiniano in via Amedei ci siamo ritrovati ospiti del nostro socio onorario e fondatore Roberto Ruozi per il tipico “caminetto” rotariano presso la sede di lavoro di un socio, arricchito dalla visita ai restaurati mosaici romani della Milano imperiale, casualmente ritrovati durante dei lavori di scavo nel giardino del Palazzo.

Dopo i ringraziamenti di rito al nostro anfitrione, il presidente ricorda le due serate importanti dell’11 giugno, inaugurazione della “Palma” restaurata in Ambrosiana e del 23 giugno, celebrazione del 40° del Club e passaggio delle consegne, raccomandando un’ ampia partecipazione dei soci, con l’invito particolare di amici e conoscenti per la serata all’Ambrosiana, quale “Open Day” per divulgare le attività del club e fare proselitismo.

La parola ora a Roberto Ruozi, che ci presenta l’attività di Unione Fiduciaria S.p.a. di cui è Presidente, una delle principali società fiduciarie nata più di sessant’anni fa per iniziativa di oltre 120 Banche Popolari, ora ridotte a 23, che non si limita ai tradizionali servizi di amministrazione fiduciaria (tanto di moda quando esistevano i paradisi fiscali e si volevano occultare partecipazioni e proprietà), ma che ha saputo integrare la propria attività ad altri servizi ad essa complementari, di matrice consulenziale, volti alla miglior realizzazione degli obiettivi dei mandati fiduciari nonché un’ampia gamma di servizi organizzativi ed informatici destinati agli intermediari finanziari, sviluppando software speciali e collaborando con l’opera di vigilanza antiriciclaggio di Banca d’Italia.

L’esposizione sintetica e chiara di Ruozi richiamava alla memoria dei soci di più antica data le splendide spiegazioni sulle relazioni dei Governatori della Banca d’Italia, appuntamento imperdibile raccontato da un protagonista al tempo Magnifico Rettore della Bocconi ed i generosi caminetti alla “Factorit” ed al Touring Club Italiano, di cui è stato Presidente.

“Dulcis in fundo”, durante il ricco buffet, in piccoli gruppi dati gli spazi ristretti ed una lunga scala a chiocciola, si è potuto scendere e si sono potuti ammirare i mosaici ritrovati, restaurati e riallocati sotto il controllo della Sovrintendenza, al livello in cui giaceva la Milano imperiale. La volontaria del Touring Erica e l’archeologo Saverio ne descrivevano i particolari, riambientandoli nell’epoca storica.

Un’occasione imperdibile, poiché i mosaici sono aperti al pubblico solo in occasioni molto particolari ed il caminetto di Ruozi è sempre un’occasione particolare. Grazie Roberto!

11/13 maggio 2018

Se non fosse per la presenza dei telefonini sulla grande tavola rettangolare della cena, potremmo davvero essere a una festa del Settecento. Le dame indossano abiti di seta con lavorazione damascata e colori intensi che vanno dal verde acqua, al bordeaux, al fuxia al rosso veneziano per arrivare a tinte più sfumate come il perla, il rosa o il beige. L'abito femminile "à la francaise", indossato anche in numerosi ritratti da madame de Pompadour, è costituito da un ampio soprabito sopra il corsetto e la sottogonna con panier.

I cavalieri invece indossano un frac e una particolare tipologia di giustacuore che presenta falde sfuggenti indietro, lunghe fin sopra al ginocchio. Il frac è in tessuto leggero di seta damascata con motivi di foglie, con colori intensi che vanno dal verde acqua al rosso veneziano, fino al violetto, con paramaniche, tasche e galloni dorati. Sotto al frac tenuto aperto si vede il gilet, con una fila di bottoni dorati sul davanti. Sotto al gilet spunta una camicia di seta in tessuto leggero bianco e con ricco jabot e pizzi alle maniche.

La maggior parte delle dame non passa dalla porta, si incastriano l'una con l'altra e le crinoline si urtano come paracaduti in caduta libera.   Ecco perché le donne per tanti secoli sono rimaste nell'ombra: con questi abiti non riesci a fare niente, non ti muovi, non passi dalla porta, devi regolare il passaggio e dare la precedenza come fossi un'automobile.

Poi la musica che ci accompagna durante la cena e le due bellissime e bravissime attrici che recitano Goldoni in pezzi che sono così attuali che potrebbero essere stati scritti ieri per uno sketch televisivo.

Leggi tutto: SONO STATO NEL 1700 A VENEZIA (PER UNA SERA)

Lunedì 23 aprile 2018

Interclub  con il R.C. Milano Giardini  e il RAC Milano Aquileia Giardini

 

Voi sarete quel che noi siamo

 

Peccato per la non eccelsa presenza: perfetta rappresentanza del mondo delle professioni, dove impera la regola dell’ «armiamoci e partite», ognuno intento a curare il suo “particulare”. Fortunatamente i Rotariani che hanno partecipato all’incontro come relatori hanno espresso un contributo di alto livello e di grande – perdonateci per il piccolo gioco di parole – professionalità.

 

La serata, dedicata a un incontro tra professionisti affermati dei nostri due Club e professionisti in erba del nostro comune Rotaract, ha avuto come interessanti protagonisti i giovani del Rotaract, affiancati dai Soci dei due Club padrini, con in testa i due delegati giovani: Luigi Mula per il Giardini e Francesco Caruso per l’Aquileia, in qualità di organizzatori.

Leggi tutto: CONFRONTO TRA I GIOVANI DEL ROTARACT ED I SOCI PROFESSIONISTI 

Lunedì 7 maggio 2018

Il primo obiettivo è stato raggiunto!

Presso la bellissima sala Michelangelo della Biblioteca Ambrosiana si è tenuta la cerimonia di presentazione ed inaugurazione della mostra permanente delle monete sulla storia della Zecca di Milano, una realizzazione possibile grazie al nostro contributo nell‘acquisto di due teche espositive per 80 monete.

Un percorso divulgativo e cronologico della Zecca milanese con pezzi rarissimi e prestigiosi partendo da Carlo Magno, passando dai Visconti agli Sforza, alla dominazione spagnola, a Maria Teresa d’Austria per arrivare fino alla chiusura della nostra Zecca.

La prima parte della serata ha visto gli interventi del Prefetto dell’Ambrosiana mons. Marco BALLARINI, del dott. Filippo DEL CORNO, Assessore alla Cultura del comune di Milano in rappresentanza del sindaco Sala, e del prof. Giancarlo ALTERI, Capo di Gabinetto del Medagliere Ambrosiano, coordinati da mons. Marco Navoni nella sua duplice funzione di “padrone di casa” quale Vice Prefetto della Biblioteca e nostro Socio onorario .

Leggi tutto: PRESENTAZIONE PRESSO LA BIBLIOTECA AMBROSIANA DEL NOSTRO PRIMO SERVICE: L’ESPOSIZIONE PERMANENTE...

Lunedì 17 aprile 2018

Interclub  del gruppo 10 organizzato dal R.C. Milano Martesana

80 anni di storia in Italia, dai primi 15 cinesi arrivati a Milano dallo Zhe-Jiang, con la loro obbligatoria permanenza a causa della Seconda Guerra Mondiale, l’avvio delle attività artigianali, i successivi flussi migratori, le sfide per una graduale, seppur lenta, integrazione, sino alla attuale realtà civile e sociale, imprenditoriale ed economica, proficuamente diffusa in tutta l’Italia e con una “vision” oggi internazionale.

Ospite e relatore della serata è stato Angelo Ou, alias Wu Xinghua, ieri cino-italiano, ma oggi marcatamente italo-cinese, uno dei figli del primo flusso migratorio cinese in Europa e quindi in Italia, che iniziò negli anni ’30 il primo radicamento a Milano, nella via Canonica, allora asse principale di quella che oggi è la più conosciuta “Chinatown” milanese, la cosiddetta area di via Paolo Sarpi. Sposato con una moglie italiana, ha una figlia di 41 anni. La sua perfetta integrazione nel tessuto sociale italiano gli permette di occuparsi, quando necessita, di aspetti sociali o che, comunque, riguardano la Comunità Cinese di Milano. Suo fu il Progetto, sviluppato con l’Amministazione Comunale di Milano, di insediare i grossisti cinesi fuori dell’area tradizionale, ormai insufficiente per accogliere le crescenti aziende. E’ spesso intervistato dai media circa la storia, le evoluzioni ed i fatti importanti della Comunità cinese a Milano, di cui è attento testimone. Esperto di Organizzazione Aziendale, Logistica ed Informatica, ha ricoperto ruoli di dirigenza in aziende italiane e multinazionali.

Leggi tutto: L’IMPRENDITORIA CINESE A MILANO

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Di Riccardo Santoro

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