11/13 maggio 2018

Se non fosse per la presenza dei telefonini sulla grande tavola rettangolare della cena, potremmo davvero essere a una festa del Settecento. Le dame indossano abiti di seta con lavorazione damascata e colori intensi che vanno dal verde acqua, al bordeaux, al fuxia al rosso veneziano per arrivare a tinte più sfumate come il perla, il rosa o il beige. L'abito femminile "à la francaise", indossato anche in numerosi ritratti da madame de Pompadour, è costituito da un ampio soprabito sopra il corsetto e la sottogonna con panier.

I cavalieri invece indossano un frac e una particolare tipologia di giustacuore che presenta falde sfuggenti indietro, lunghe fin sopra al ginocchio. Il frac è in tessuto leggero di seta damascata con motivi di foglie, con colori intensi che vanno dal verde acqua al rosso veneziano, fino al violetto, con paramaniche, tasche e galloni dorati. Sotto al frac tenuto aperto si vede il gilet, con una fila di bottoni dorati sul davanti. Sotto al gilet spunta una camicia di seta in tessuto leggero bianco e con ricco jabot e pizzi alle maniche.

La maggior parte delle dame non passa dalla porta, si incastriano l'una con l'altra e le crinoline si urtano come paracaduti in caduta libera.   Ecco perché le donne per tanti secoli sono rimaste nell'ombra: con questi abiti non riesci a fare niente, non ti muovi, non passi dalla porta, devi regolare il passaggio e dare la precedenza come fossi un'automobile.

Poi la musica che ci accompagna durante la cena e le due bellissime e bravissime attrici che recitano Goldoni in pezzi che sono così attuali che potrebbero essere stati scritti ieri per uno sketch televisivo.

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Di Riccardo Santoro

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