
Il 1 dicembre è stato presentato il progetto "A journey to Give Back - Road Tour per il riciclo protesico" con Viviana Lucarini. Gli argomenti del progetto carichi di valori che rappresentano perfettamente lo spirito Rotariano hanno pervaso di sincera emozione tutti i numerosi partecipanti.
Riportiamo di seguito il discorso di Viviana Lucarini.
Buonasera Presidente e membri del Rotary,
sono Viviana Lucarini e vi ringrazio per l'opportunità di raccontarvi una storia che per me è diventata una missione.
Quattro anni fa la mia vita è cambiata radicalmente. A causa di una grave infezione, tutti e quattro i miei arti hanno subito una necrosi irreversibile. Dopo un lungo periodo in terapia intensiva, amputazioni e una degenza ospedaliera complessa, ho dovuto scegliere dove proseguire la riabilitazione.
Dopo varie ricerche e valutazioni, ho scelto il Centro Protesico ROGA di Enna, un'eccellenza in questo campo, diventata per me casa e famiglia. Mi hanno letteralmente rimesso in piedi, insegnandomi a muovermi di nuovo grazie alle protesi.
La riabilitazione è un percorso lungo e impegnativo. Inizialmente si utilizzano protesi pesanti e stabili, e solo con il recupero del corpo si può passare a componenti più performanti. Nei primi due anni ho cambiato tre paia di gambe. Così mi sono ritrovata con protesi quasi nuove che non utilizzavo più.
Ho immediatamente pensato a una giovane ragazza conosciuta al centro pochi mesi prima: di origini africane, si trovava in Italia in affido per motivi di salute, tra cui un'amputazione. Avrei voluto donarle uno dei miei piedi protesici, usato pochissimo e di qualità superiore a quello che lei poteva avere. Era un gesto semplice, naturale. E invece ho scoperto che non potevo farlo.
Nonostante quel piede lo avessi pagato, la normativa europea proibisce la donazione e il riutilizzo delle protesi su suolo europeo, dato che sono catalogate come dispositivi medici.
Lo shock iniziale è diventato una domanda inevitabile: se io, amputata da poco, avevo due piedi inutilizzati, quanti dispositivi giacevano dimenticati nelle case di migliaia di amputati in tutta Europa? E se da noi erano legalmente inutilizzabili... altrove magari avrebbero potuto cambiare la vita a qualcuno.
Conosco bene i costi altissimi delle protesi e l'impatto che può avere il non averne una. In molte aree del mondo l'accesso è praticamente impossibile. Pensare a questo enorme potenziale sprecato era impossibile da accettare.
Ho iniziato a cercare qualcuno che già lavorasse su questo tema, convinta di non poter essere l'unica al mondo a riconoscere un potenziale così grande trasformato in spreco. E infatti ho trovato STAND, un'organizzazione internazionale che da più di dieci anni recupera protesi dismesse e, attraverso una rete di centri ortopedici in Africa sub-sahariana, le adatta e le distribuisce gratuitamente a chi ne ha bisogno. Mi sono unita al loro lavoro come ambasciatrice.
Il mio passo successivo è stato organizzare una campagna di raccolta nel mio centro protesico. In pochi mesi abbiamo raccolto un numero sorprendente di dispositivi: piedi, ginocchia, piloni e componenti ancora perfettamente utilizzabili. Tutti hanno donato con grande gioia: gli amputati sanno bene quanto le protesi siano indispensabili per ricostruire una vita accettabile.
Ho poi organizzato una giornata di volontariato in cui, insieme ai tecnici, abbiamo smontato, separato e catalogato ogni parte per distinguere ciò che poteva essere riciclato da ciò che non era idoneo. Una fase che — desidero sottolinearlo — ripeterò personalmente in ogni centro in cui lancerò una campagna, perché il controllo e lo smontaggio accurato sono fondamentali prima della spedizione.
È importante chiarire che non tutte le componenti di una protesi possono essere riutilizzate: l'invaso — la parte che avvolge il moncone — è sempre irripetibile e non trasferibile, perché viene realizzato su misura attraverso un calco in gesso o una scansione specifica del moncone. Ogni invaso è unico ed è l'unica parte che non può essere riciclata. Ma piedi, ginocchia, piloni e componenti meccanici possono essere recuperati e adattati ad altri pazienti.
Abbiamo inviato tutto a STAND, che lo ha distribuito alle cliniche partner, dove ortopedici locali hanno potuto adattare ogni protesi al paziente giusto. Perché per usare una protesi serve un centro, serve un tecnico, serve un adattamento: non basta mandare un pacco. E questo STAND lo fa da oltre dieci anni, in modo etico e professionale.
Quel giorno, guardando tutte quelle protesi pronte per riprendere vita, mi sono fatta una domanda che non mi ha più lasciata:
Cosa succederebbe se ogni centro protesico in Italia, e persino in Europa, facesse lo stesso?
Il risultato sarebbe enorme. In Europa una protesi si cambia mediamente ogni tre anni: significa un flusso continuo di dispositivi inutilizzati. Inoltre ogni amputato, almeno una volta l'anno, passa dal proprio centro: un'opportunità perfetta per campagne strutturate, regolari e verificabili.
Il mio obiettivo oggi è proprio questo: creare un circuito costante e circolare di riciclo protesico, trasformando un rifiuto costoso in una seconda possibilità di vita. E il bisogno è purtroppo destinato a crescere: il numero degli amputati, sia per cause traumatiche sia per cause mediche, è in aumento in tutto il mondo.
Per riuscirci sto organizzando un tour nazionale nei principali centri protesici italiani e nelle associazioni di amputati e sportive, per sensibilizzare, formare e creare accordi di collaborazione concreti. Se questo progetto avrà successo — come credo — sarà possibile replicarlo anche in altri Paesi europei, creando una rete internazionale di raccolta permanente.
Ecco perché sono qui.
La struttura, i valori e la presenza territoriale del Rotary fanno della vostra organizzazione un potenziale alleato straordinario.
Per questo vi ringrazio infinitamente per la vostra volontà di sostenere il progetto pilota italiano del tour.
Il viaggio sarà articolato in due tappe:
Avrò bisogno di due accompagnatori:
Il service rotary consisterà nel supportare questo viaggio nei modi che andremo a definire.
Più persone raggiungiamo, più protesi possiamo raccogliere, e più vite possiamo cambiare. Per i piccoli centri e le zone remote sarà infatti attivo un sistema di contatto diretto, così da poter organizzare ritiri personalizzati senza lasciare indietro nessuno.
Vi ringrazio per avermi ascoltata.
Spero di essere riuscita a trasmettervi lo spirito e l'urgenza di questo progetto.
Sono disponibile a rispondere a qualsiasi domanda, logistica, operativa o personale.
Grazie di cuore.
Viviana Lucarini
Il 17 novembre u.s. si è tenuta al Circolo Volta la nostra assemblea con una buona partecipazione.
È stato un momento totalmente dedicato a "noi", denso di attività e perciò senza alcuna relazione che di norma accompagna i nostri piacevoli incontri.
In ordine di accadimento, e non di importanza, la prima attività che ci ha coinvolti ha riguardato l'elezione del nuovo Consiglio Direttivo nell'anno di Presidenza di Giada Arioli nonché l'elezione del Presidente per l'anno 2027/2028.
La raccolta delle schede elettorali è avvenuta con ordine e semplicità grazie all'impostazione data da Alberto Gatteschi.
Suonata la campana e ascoltati gli inni, abbiamo goduto, in modo estremamente conviviale, la cena offertaci dal Circolo.
A fine cena si sono spente le luci e tra gli applausi di tutti sono stati fatti gli auguri di Buon Compleanno a Graziano Della Rossa che ha voluto celebrare tale ricorrenza con i suoi amici Rotariani: ancora tanti auguri, e complimenti, Graziano!
Ha quindi preso la parola il nostro Presidente Alessandra Iaia che ha chiesto l'approvazione del nuovo Statuto del Rotary Club Milano come da linee guida ricevute dal Distretto e anticipatoci in data 06 novembre u.s. da Riccardo Santoro per opportuna e doverosa lettura: l'approvazione è avvenuta all'unanimità.
È stato, inoltre, confermato il Regolamento del Club nella versione del 2023.
Alessandra ha quindi passato la parola e il microfono a Ferdinando Pampuri che in qualità di Tesoriere ha puntualmente presentato il bilancio dell'anno di presidenza di Natale Mangano. Vi è stata grande soddisfazione da parte dei soci e l'esposizione, chiara e professionale, non ha richiesto alcuna domanda di chiarimento: anche tale documento è stato approvato all'unanimità.
Il Presidente, quindi, ha proceduto alla condivisione delle risultanze delle elezioni grazie al lavoro di Alberto e delle scrutatrici con i seguenti risultati:
• Presidente del Club per l'anno 2027/2028: Claudio Granata. Tra gli applausi dei soci, Claudio, preso il microfono, ha espresso il suo ringraziamento per la fiducia accordatagli;
Per l'anno 2026/27 risultano eletti
• Vicepresidente: Natale Mangano
• Tesoriere: Ferdinando Pampuri
• Segretario: Ignazio Chevallard
• Prefetto: Filippo Gattuso
• Membri del Consiglio Direttivo:
1) Pasquale Ventura;
2) Gabriele Iacono;
3) Luigi Candian;
4) Claudio Vanzan;
5) Renato Di Ferdinando;
6) Alessandro Visconti;
7) Riccardo Marrosu.
Un ringraziamento a tutti i soci che si sono resi disponibili.
Il Presidente, quindi, ha proceduto ad ulteriori informazioni importanti per tutti noi:
• La serata Natalizia si terrà in data 15 dicembre presso il Circolo Volta. È previsto un contributo di € 20,00 per ogni socio ed € 50,00 per i consorti. Forte è l'invito alla partecipazione ricordando di portare un "presente" utile alla abituale lotteria.
• Condivisione della lettera di ringraziamento ricevuta dal Governatore del Distretto 2041 Rotary Internazionale, Riccardo Di Bari;
• Marina Gigliola Vedani ha ricordato la Santa Messa celebrata da mons. Navoni in memoria di Enzo Vedani il 28 novembre ore 17.30 nella chiesa del Santo Sepolcro e la Christmas Edition – Atelier CasAmica il giorno 27 novembre in via Kramer 4, h 18,30.
• Invito del Panathlon Club di Milano all'evento "La salute dello Sport" in data 27 novembre p.v.
• Possibilità di partecipare ad una rappresentazione, Stand Up, al Teatro Gerolamo in P.zza Beccaria, 8 Milano domenica 25 gennaio 2026.
• Indicazioni organizzative, chiare e puntuali, del viaggio previsto dal 24 al 27 aprile 2026: "Un'identità senza confini: Bilbao e la Terra Basca.
In conclusione, Pietro Freschi ha espresso la soddisfazione e il ringraziamento nei confronti dei soci finanziatori della Borsa di Studio Borsa di Studio Certificazione Auditor ISO 9001:2015/ISO 1400:2015/ ISO 19011: 2018/ ISO 45001:2018 – 10^ edizione .
Per chiudere, appuntamento a lunedì 1° dicembre in sede per ascoltare Viviana Lucarini con la relazione: A journey to give back – Italy Edition. Road Tour per il Riciclo Protesico in Italia.
Riccardo Marrosu
Serata diversa questa organizzata dalla nostra Presidente Alessandra che ha voluto abbinare un hybrid service, serata che può essere considerata piccolo service, al posto di una conviviale tradizionale. Un giropizza a PIZZAUT.
Pizzaut è un'iniziativa nata per promuovere l'inclusione sociale e lavorativa di ragazzi autistici, avviata con un gruppo di genitori nel 2017, che mira a creare opportunità di lavoro concrete e a cambiare la percezione sociale sull'autismo. L'idea è nata a Nico Acampora, padre di un figlio autistico, dopo aver visto suo figlio preparare una pizza. Da qui l'idea di creare un grande progetto di inclusione ed una grande opportunità di futuro, la creazione di una pizzeria dove lavorano unicamente ragazzi meno dotati, dalla cucina al servizio a tavola, dal ricevimento degli ordini al contatto diretto con gli ospiti, stimolandoli a parlare con altre persone, problema normale legato all'autismo.
Grande l'affluenza di soci che ha superato ogni aspettativa obbligando la presidente ad ampliare le prenotazioni visto il successo dell'iniziativa, sia per contribuire in parte al service ma soprattutto per la curiosità di poter provare una serata differente in una location tanto famosa che ha avuto la presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, la possibilità di fare pizze assieme a Papa Francesco, oltre a numerosissimi ospiti e innumerevoli riconoscimenti.
Tutti puntualissimi nonostante il traffico e la pioggia, arriviamo a Cassina de' Pecchi dove sulla porta ci riceve lo stesso Acampora dandoci un caloroso benvenuto facendoci accomodare su tre rustiche tavolate e facendoci conoscere alcuni dei 41 ragazzi che lavorano nella pizzeria. Inizia così un giro pizza incredibile con degli assaggi delle varie creazioni culinarie che hanno saputo combinare. Tutte buonissime in un ambiente bello e curato dove la filosofia è mangiar bene per fare del bene. Non per niente sulla parete fa bella mostra il loro motto: "Tu non sei normale è il miglior complimento che mi abbiano mai fatto".
Durante la cena lo stesso Acampora ci racconta alcune curiosità della loro storia, dall'imbarazzo durante la visita di Mattarella, che simpaticamente ha corrisposto alla spontaneità dei ragazzi suscitando qualche problema con la scorta, alle spiegazioni sul percorso professionale che riesce a inculcare ai ragazzi per imparare un mestiere e raggiungere una propria autonomia lavorativa.
La testimonianza di alcuni ragazzi risalta ancora di più l'enorme umanità e l'entusiasmo con cui Acampora è riuscito a cogliere in questi ragazzi le differenti capacità (non tutti gli autismi sono uguali) riuscendo a far emergere le loro limitate capacità rendendoli lavoratori anziché invalidi. Non è più la comunità ha dover pagare le loro pensioni di invalidità, ma sono loro che pagano le nostre pensioni. La cosa più importante sottolinea Acampora è comunque vedere la loro gioia quando si accorgono che con il lavoro sono uguali agli altri loro coetanei.
Una serata diversa ma altamente emozionante: anche questo è un bene comune.
Nani Chevallard
Il 10 novembre il Governatore del Distretto 2041 Riccardo Di Bari, accompagnato dalla segretaria f.f. Letizia Baldini e dal A.G. del gruppo 2 Antonio Marchesi ha incontrato il nostro club.
Grande la soddisfazione di Alessandra presidente durante l'incontro preliminare con il C.D. e i presidenti di commissione per aver ricevuto i complimenti del Governatore per l'ottimo lavoro svolto ma soprattutto per l'entusiasmo di tutti nel presentare i progetti svolti ed in divenire. A tutti ha voluto dare preziosi suggerimenti, ma soprattutto alla nostra Elise, presidente della Commissione effettivo per le nuove entrate che hanno abbassato leggermente l'età media dei soci.
Nel sottolineare le difficoltà che ogni forma di associazionismo sta vivendo, in particolare dopo il Covid, segnala che il numero di rotariani in Italia e nel mondo si sta riducendo, (siamo a poco più di 1.150.000 nel mondo), e nel nostro distretto la differenza tra entrate e uscite riporta un saldo negativo medio di 47 unità, come se ogni anno un club come l'Aquileia scomparisse. Il suggerimento migliore è quello di cercare di coinvolgere gli ex rotaractiani che hanno già masticato Rotary per 10/12 anni. Solo il 3 % di coloro che lasciano il Rotaract entrano nel Rotary.
Si complimenta per i rapporti creati con il Rotaract La Fenice ma invita a cercare nuovi soci spaziando tra tutti i Rotaract di Milano di cui siamo o non siamo stati padrini.
Ma veniamo alle informazioni sulle principali attività del Distretto, programmi non progetti che si concentrano quest'anno in tre principali: il sostegno economico all'Accademia della Scala (ben diversa dalla gestione del Teatro ricca di tante donazioni e sponsorizzazioni), scuola non solo di artisti (musicisti, cantanti, balletto) ma rivolta a tutte quelle professionalità che lavorano per la creazione degli spettacoli (scenografi, sarte, costumisti, tecnici del suono e delle luci...).
Ma è la creazione di una maggiore coscienza per quello che è il primo obiettivo del Rotary, la Pace con il progetto "staffetta di costruttori di pace" che si propone di coinvolgere gli studenti e i loro insegnanti con un programma educativo con la collaborazione di atleti olimpici e paraolimpici. Chi vi parteciperà avrà dei crediti scolastici riconosciuti validi per le valutazioni della maturità.
"Last but not least" in collaborazione con i distretti coinvolti nelle Olimpiadi Milano-Cortina (2041,2042 e 2060) ha promosso la organizzazione di camp specifici dando particolare risalto ai giochi paraolimpici. Filippo, il nostro delegato al progetto, ha già attivato tutti, non solo nell'ospitalità in un interclub, ma con l'entusiastica partecipazione delle nostre socie nell'accompagnare gli ospiti per mostrare non solo le bellezze di Milano, ma anche un po' di shopping.
Il Governatore ringrazia infine i nostri soci, Alessandra C. (A.G.) , Pasquale V. (delegato per la sanità), Pietro F. ( neo presidente AERA) e Riccardo S. (impegnato nella commissione amministrazione) che fanno parte della squadra distrettuale, ma ringrazia in modo particolare perché siamo tra i pochi club del Distretto che non solo hanno promesso contributi alla Rotary Foundation e alla Polio Plus, ma hanno già versato i contributi in maniera superiore a quanto promesso non dimenticando il contributo extra donato al posto del consueto omaggio al Governatore.
Tutti i numerosi soci presenti sono rimasti favorevolmente sorpresi dall'empatia, dalla simpatia, dall'entusiasmo, dalla dialettica, di Riccardo Di Bari; abbiamo sentito anno dopo anno tanti Governatori, ma Riccardo è riuscito a trasmettere quella voglia di fare che ci contraddistingue.
L'umiltà della presidente Alessandra non ha voluto sottolineare il grande apprezzamento espresso dal Governatore per il programma che si sta svolgendo. Le voci corrono e non possiamo che esserne soddisfatti.
Il rituale scambio di doni conclude una serata importante.
Nani Chevallard
All’inizio di serata Alessandra invita i tre membri della commissione effettivo al tavolo della presidenza: è un momento importante l’ammissione di un nuovo socio: Tommaso Marchetti. Passa la parola a Gabriele che lo presenta: laureato in Bocconi con Master al Politecnico, è Dottore commercialista e Revisore legale, esperto in consulenza fiscale e nella predisposizione di perizie a supporto di operazioni straordinarie. Lo conosce da anni perché fidanzato di una sua carissima amica. Tommaso lo corregge perché ormai moglie e dal 3 agosto madre del piccolo Riccardo: conferma che la nascita di un figlio lo ha indotto ad entrare nel Rotary perché ne condivide gli ideali, l’energia e l’entusiasmo per lavorare insieme per un mondo migliore.
Pasquale inizia la sua relazione sulla formazione con un ringraziamento al nostro Alberto, formatore per tanti anni, e la imposta in due sezioni; la prima è relativa al minimo sindacale sottolineando l’importanza della conoscenza personale dei soci, ricordando le quattro domande fondamentali scritte da Herbert Taylor (past P.I nel 1935) e le cinque linee d’azione (interna, professionale, internazionale, pubblica utilità e nuove generazioni) che è sempre bene ricordare. Qui finisce l’ufficialità rotariana ma il prosieguo è di una umanità e sensibilità che solo un grande medico può avere. Con richiami e citazioni di frasi iconiche collegandole in una realtà che giustifica la nostra voglia di fare rotary: dal “faccio quello che mi va di fare” (Joe Gambardella nel film la grande bellezza), al chiedete “... cosa posso fare io per la comunità” (J.F. Kennedy), dalla carità o agape (San Paolo nella lettera ai Corinzi) all’uomo buono del finale del film “Salvate il soldato Ryan” anche per un ricordo al nostro Vincenzo mancato recentemente, esempio di uomo buono. Rapidi interventi delle due Alessandre, di Giancarlo, Pietro e Ignazio puntualizzano la loro visione di Rotary.
Passa quindi la parola ad Alessandra C. presidente della commissione progetti che ne riassume i principali: il CAM con l’impegno finanziario per due borsa lavoro per due giovani segnalati dal Tribunale dei minori , CasAmica con l’adeguamento del collegamento Wi-Fi di una casa, un contributo per un corso triennale di estetista per una donna vittima di violenza in collaborazione con ALI per le donne oltre ai progetti fatti in collaborazione con altri club del Distretto, la campagna di vaccinazione contro l’HPV con il Mi-Linate, la lotta all’obesità infantile con il Mi- Villoresi, il Borsact con il Mi-Nord ed i giovani del Rotaract. Se il budget lo consentirà aderiremo all’Accademia della Scala ed al RYLA. Per concludere con i progetti definiti ibridi, Pizzaut (dove andremo il 29 ottobre), i Semprevivi con Don Domenico (parrocchia di S. Pietro in Sala) ed il tanto auspicato dalla nostra presidente progetto PROTESI per il recupero ed il riutilizzo di questi dispositivi nelle aree dove non ne è vietato l’uso.
Bella ed utile serata a dimostrazione della voglia di operare del Club. Il tocco di campana conclusivo vedeva tutti emozionati e contenti di far parte del sodalizio.
Nani Chevallard
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