Sono quarantasei anni che racconto le storie dei viaggi del nostro club, dal primo voluto a Lucca dal fondatore Italo Martina, ai successivi che ci hanno portato in quasi tutte le regioni d'Italia (mancano solo Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sardegna) e poi in Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Grecia e USA.
Cambiano le persone, cambiano i tempi, cambiano le modalità, ma lo spirito è sempre lo stesso: il piacere di stare insieme non dimenticando l'impegno civile che ci accomuna nelle finalità del Rotary.
Questa volta siamo tornati a Canale, nelle Alte Langhe, per l'usuale tartufata alla piemontese.
Ma prima, novità di quest'anno, avendo già visitato quasi tutte le Cantine locali, il presidente Mangano ha preferito farci dare un'occhiata al mercatino natalizio di Asti, notoriamente pieno di specialità gastronomiche tipiche della campagna locale; figuriamoci l'assalto! In mezzo alla folla domenicale c'è chi si è riempito di pezzi di Castelmagno, salamini al tartufo, quarti di sanato, torroni e ciambelle varie, alcuni sbavando un po' davanti ai piatti di Lampredotto e di Ribollita (9 euro) e bicchieri di Vin Brulè, dovendo trattenersi in vista della nutrita merenda ("cinoira") che ci aspettava più avanti.
Non abbiamo purtroppo avuto il tempo di visitare le bellezze architettoniche do Asti, città edificata dai romani che durante il Medioevo, pur tra numerosi accadimenti bellici con Genova e Pisa per l'accesso al mare, divenne sede di importanti scambi commerciali e bancari, ricevendo per intercessione di Federico di Svevia, addirittura il diritto di battere moneta propria, prima battuta dalla zecca di Pavia (dal prezioso libro "ASTENSIS" di Mario Limido).
Attraverso dolci colline, chiesette e castelli, circondati dai filari dei vigneti, sparita finalmente la nebbia che ci ha accompagnato per tutta la pianura, siamo così arrivati a Canale, capitale del "cardo gobbo" dove all'Hotel Leon d'Oro ci siamo uniti agli amici rotariani genovesi del club Turchino, guidati dal nostro indimenticabile ex "capitano" di tanti viaggi Francesco Caruso ora passato a disintossicarsi dell'aria mefitica milanese nei cieli più azzurri della Liguria.
Pur in una stagione non favorevole alla disponibilità del tartufo, abbiamo cosi affrontato le impegnative portate che lo esaltavano con susseguenti piatti d'insalata russa, vitello tonnato, battuta di fassona, fonduta, tajarin, due uova al burro, con gran finale di bonet e torta di nocciole con caldo zabajone, il tutto adeguatamente accompagnato dai rossi e bianchi del Roero nonché dal Brachetto al dessert.
Dopo un ulteriore brindisi da parte degli amici genovesi all'indirizzo del loro socio Alessio Piana recentemente nominato al Consiglio Regionale della Liguria, i due Presidenti hanno infine ringraziato e salutato tutti con un arrivederci alla prossima spedizione di Aprile.
Insomma, nel pieno spirito rotariano dell'amicizia, anche stavolta abbiamo passato una bella giornata; eravamo i soliti immancabili ma abbiamo dovuto accorciare il pullman. Ma i giovani dove sono? Non li trovano le aziende e nemmeno gli ospedali e le ferrovie. Forse neanche il Rotary. E fra pochi anni celebreremo le Nozze d'Oro del club.
Giancarlo Caramanti