18 febbraio 2019

Serata con Giacomino di Busto Garolfo del trio Aldo, Giovanni e Giacomo.

E’ stata una serata diversa dal solito quella trascorsa in compagna di Giacomo Poretti. Della sua attività con i famosi compagni di avventura Aldo e Giovanni è già tutto quasi noto, ma quello che ci ha regalo ieri Giacomo è una parte di sé, poco nota ai più.

Non solo un comico quindi, ma anche autore ed interprete di spettacoli teatrali (‘Fare un anima’), scrittore (‘Alto come un vaso di gerani’, ‘Libro sulla Misericordia’, ‘Al Paradiso è meglio credere’), insomma un personaggio la cui scelte artistiche sembrano ricondotte alla ricerca di qualcosa di più profondo. Un qualcosa che già aveva ricercato con i suoi compagni di lavoro e che si concretizza in un impegno nel sociale forte e continuativo. Un obbligo quasi morale, quello che sembra guidare Giacomo, legato alla semplici origini, alla fatica e difficoltà del lavoro: infermiere per 10 anni a Legnano lui, tecnico SIP-addetto al cambio del disco combinatore Aldo e ‘tutto fare’ Giovanni.

Nessuno di loro poteva immaginare un successo del genere e dove sarebbero arrivati; da qui il bisogno e la necessità di fare qualcosa per le persone in difficoltà. Iniziano così insieme a sostenere diversi progetti che poi proseguiranno in autonomia.

La prima attività che sostengono insieme è quella del prof. Zucco Specialista in anestesiologia e rianimazione dell’Ospedale di Garbagnate, che con la Fondazione Antonio e Luigi Palma fonda i primi Hospice: centri per l’assistenza ai malati terminai, ovvero veri e propri centri residenziali di cure palliative per i pazienti allo stadio finale della propria malattia.

Poi un progetto per i bimbi ammalati di Epilessia per cui i farmaci non sarebbero più stati efficaci e per i quali sostengono la spesa economica di una terapia chirurgica.

Quindi il progetto Portofranco onlus: un centro di aiuto allo studio, rivolto agli studenti delle scuole medie superiori nato circa 10 anni fa. Grazie alla presenza di circa 300 volontari, fra docenti in attività e in pensione, professionisti e studenti universitari, Portofranco offre gratuitamente aiuto nello svolgimento quotidiano dei compiti, nel recupero dei debiti formativi e delle conoscenze disciplinari. Complessivamente vengono effettuate circa 15.000 ore di lezione all’anno a circa 1.500 ragazzi di cui circa 300 stranieri.

Ultima in ordine di tempo (dicembre 2018), la trasmissione ‘Scarp de tenis’ su TV 2000 – incontri sulla strada - di cui Giacomo è conduttore e narratore. Con il suo carisma e la sua verve ha accompagnato il telespettatore in alcuni tra i luoghi simbolo del buon cuore milanese.

Quattro, come le puntate, i luoghi che Giacomo ha visitato: il Refettorio Ambrosiano, gestito dalla Caritas Ambrosiana e situato nello storico quartiere di Greco, la Casa di Accoglienza Enzo Jannacci in viale Ortles (la trasmissione prende il nome da una famose canzone dello stesso Jannacci), il Rifugio Caritas di via Sammartini nei pressi della stazione Centrale, ed infine la Ronda della Carità e della Solidarietà, onlus che da vent’anni aiuta i senzatetto della città e che ha la propria sede nel quartiere di Lambrate. In questi diversi luoghi l’artista ha dialogato con gli ospiti, improvvisato gag, ha lanciato servizi di approfondimento con le storie di Scarp curati dalla stessa redazione.

Un viaggio quello di Giacomo dentro la nostra bella Milano, che come lui stesso dice: “...miracolosamente un po’ lontana dalle altre città italiane, che dopo Expo sembra attraversare un nuovo Rinascimento. La città della Moda, dell’Happy Hour, del salone del ‘comodino’, ma soprattutto la città del cor in man....”

Stimolato dalla domande dei Soci, Giacomo ci regala ancora qualcosa di sé, due fatti della sua vita che hanno segnato un profondo cambiamento, come dice lui: “...quelle cose che ti capitano nella vita per cui in un attimo ti si condensa tutto... quello che sei e quello che decidi di essere....che cambia tutto in un attimo...”

1978 circa, anni di piena contestazione politica, Giacomo ha 20 anni ed è di ‘sinistra’ perché così gli sembrava di cambiare il mondo. E’ sabato, a Legano in piazza c’è una manifestazione: ‘fascisti’ a destra e ‘comunisti’ a sinistra. I ‘Fascisti’ di numero inferiore iniziano a scappare. Uno rimane solo inseguito da 10 ‘comunisti’ tra cui Giacomo, corrono forte, l’intenzione è chiara: prenderlo e fargli molto male. In Giacomo, scatta qualcosa, un sentimento di angoscia e la speranza di non raggiungerlo mai...perché in fondo fargli del male non era la cosa giusta.....Fortunatamente non sarà mai raggiunto dal gruppo. (ricordo ripreso nel libro ‘Alto come un vaso di gerani’).

1980 – 1° Maggio Manifestazione in piazza Duomo. Piove e con l’ombrello in mano ed un amico, Giacomo arriva in piazza, ma nella Manifestazione vuole introdursi anche un gruppo di CL. Assolutamente inaccettabile. Con l’ombrello in mano pronti ad ‘attaccare’ Giacomo si gira e si trova davanti il suo professore di medicina. Si guardano un attimo, anche lui ha l’ombrello alzato.....ma tutti e due lo abbassano. Anche qui si innesta una consapevolezza: la scelta di non dar sfogo alla violenza. 

Insomma due momenti nella vita di Giacomo che segnano un cambiamento e l’iniziano ad un percorso di ricerca personale che ritroviamo nei suoi spettacoli e nei suoi libri: la ricerca della Fede, di Dio, di qualcosa oltre noi stessi. 

Allora se dovessimo chiederci, cosa accomuna Giacomo Poretti al Rotary Milano Aquileia, a questo punto la risposta potremmo dire è facile: è il servire, quel servire che si concretizza non solo in una donazione o sostegno economico, ma che è una presenza viva e costante sul territorio milanese. Un aiuto concreto che stasera eccezionalmente, con estrema umiltà ed ironia, Giacomo ha voluto condividere con noi, certo che avremmo compreso il senso ed il valore.

Come diversi soci hanno già detto ieri sera: grazie Giacomo per averci ricordato il significato profondo dell’essere Rotariano.

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Di Riccardo Santoro

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