8 settembre 2018

Paul Harris era ben conscio del valore delle famiglie per il buon funzionamento di un’associazione – apparentemente tutta maschile, anzi maschilista – come il Rotary.

Basta vedere il nome che diede all’organizzazione raggruppante le mogli dei soci: Inner Wheel, cerchio interno. Doveva essere quello, nelle sue intenzioni, il perno infrangibile attorno al quale si dipanava l’attività e la vita del socio, il luogo caldo e rassicurante che gli consentiva di svolgere la sua missione all’interno del Club, e quindi della società. Non era stato Paul a coniare il celebre detto secondo il quale dietro ogni uomo di successo c’è una donna di valore. Ma si comportò come se lo fosse (perlomeno fino a un certo punto: non possiamo rimproverare al nostro fondatore il suo – involontario – sciovinismo, anche se oggi correttezza esigerebbe di scrivere che dietro a ogni persona di successo sta una persona che lo crea. Paul apparteneva al suo mondo, che era quello della Bible Belt, della puritanissima “cintura della Bibbia” americana del XIX secolo. Era già tanto che si fosse spinto fino a dove arrivò).

Ignazio “Nani” Chevallard non ha di questi problemi. Gli piace giocare sull’argomento, rifacendosi a quando la Spagna era dominata dagli arabi (Nosotros, los moros …) imponendo alle loro donne una condizione di severa sudditanza, ma in realtà si ferma lì. È vero che con tre donne a portata di voce … Scherzi a parte, tutta la famiglia Chevallard – Laura, Gloria, Chiara, e beninteso il padrone di casa – si è impegnata con disinvolta allegria per la riuscita dell’ormai collaudato “Caminetto delle Famiglie”, che era anche la prima comparsa “ufficiale”, come presidente del Club, di Luigi Candiani.

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Di Riccardo Santoro

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