9 ottobre 2017

Emilio Martini

Le sorprese, al Rotary, sono da prendere con le molle. Ricordo ancora un presidente, parecchi anni fa, che per raggiungere la quota necessaria a completare il service del suo anno, traguardo messo in pericolo dal “braccino corto” dei suoi soci, non esitò a organizzare all’impronta una riffa rotariana, o giù di lì. O pagavi, alleggerendo il portafoglio, o non pagavi, e facevi la figura dell’avaraccio.

Così, quando il “tamburino”, nella pagina di apertura del Bollettino, segnalò che il prossimo incontro avrebbe avuto, tra gli altri motivi d’interesse, una sorpresa, la maggior parte di noi sentì una leggera scarica nervosa. Quelli che leggono il Bollettino, almeno.

Pensiero ingiustificato!  Il previsto “autore” di gialli si era infatti per così dire “sdoppiato”, lasciando il posto a due deliziose signore: le sorelle Elena e Michela Martignone, sorelle all’anagrafe (e si vede) e sorelle di penna (e qui è impossibile distinguere il lavoro dell’una da quello dell’altra).

Da questa scissione è nato il giallista Emilio Martini, il che a sua volta ha partorito Gigi Berté, investigatore dalla lunga criniera da cavallo, realmente esistente, operante a Milano e gratificato di essere il personaggio centrale di una serie di gialli.