26 GIUGNO 2017
Quando si dice la tradizione
Ormai l’abbiamo capita: «giornata finale, pioggia torrenziale», magari con diaboliche variazioni come nella serata all’Hotel Cavalieri, quando la pioggia, spinta da un forte vento, si mise a cadere in orizzontale, infradiciando anche coloro che si erano rifugiati sotto la pensilina.
Né vale radunarsi per lo scambio delle consegne in altro luogo, per esempio al sempre accogliente Circolo Volta, dove ci aspetta sornione un altro proverbio, «giornata iniziale, giornata equatoriale».
Niente di simile lunedì scorso, che ci ha visti tutti o quasi (un’ottantina) riuniti con i familiari al Museo Diocesano – una delle location più prestigiose di Milano, come dicono quelli che parlano bene – per festeggiare l’uscita d’incarico dell’amico Vinacci e l’entrata in funzione quale presidente di Luigi Manfredi. Non che ci sia stata risparmiata una bella sauna, con fiocchi e controfiocchi, ma, se non altro, abbiamo potuto evitare il diluvio.
La serata è così proseguita secondo la struttura tipica di questi incontri: relazione del Presidente uscente sull’attività rotariana; consegna delle Paul Harris e/o di eventuali altre onorificenze rotariane; spillettatura di nuovi Soci (nel nostro caso due); funzionamento dei service; eventuali “lasciti” al Presidente e al Consiglio entranti; piccolo discorso programmatico del presidente incoming; scambio dei collari; colpo di campana a quattro mani.
E la tradizione continua.