26 settembre 2016
Accompagnati da Mons. Marco Navoni
Nel centro del centro della città
Nel quadrilatero dove oggi sorgono la Biblioteca Ambrosiana e la chiesa di San Sepolcro, sorgeva in epoca romana, già dalla prima età augustea, il foro, il centro della città, con il mercato e la zecca per la coniazione delle monete. E in tale zona ancora in epoca medioevale continuava a esserci la zecca della città.
Fu proprio un monetiere “milanese”, di nome Rozzone, che attorno al 1030 fece costruire sull’antico foro romano una chiesa dedicata alla Santissima Trinità. Il documento di fondazione ci testimonia che tale chiesa era costruita con una parte ipogea, una vera e propria chiesa sotterranea rispetto al piano stradale, ove era stata collocata una copia del sepolcro di Cristo. Nel 1100, all’indomani della riconquista di Gerusalemme da parte dei crociati, l’arcivescovo Anselmo IV da Bovisio, in ricordo di tale straordinario evento, consacrò nuovamente la chiesa dandole il titolo di chiesa del Santo Sepolcro. Inoltre il documento dell’arcivescovo Anselmo che ricorda la consacrazione del 1100 esplicitamente afferma che la chiesa di San Sepolcro si trova in medio civitatis, al centro della città: in qualche modo perdurava quindi il ricordo che il luogo in cui sorgeva quel tempio aveva un significato importante per la città di Milano, perché ne era stato il centro urbanistico fin dall’epoca romana.